Review 1
Toccherebbe ora alla band sensazione degli ultimi anni i Sophia. Ma
Robin Proper-Sheppard e c. si fanno attendere decisamente più
del dovuto, passa più di mezz'ora tra una prova e l'altra.
La cornice è di quella da aspettarsi nei romanzi. In lontananza
i lampi ed un temporale che si avvicina. E ovviamente in perfetto
stile e orario arrivano le prime folate di vento. I Sophia temporeggiano
e la crew pure, visto che cerca in qualche modo di coprire le casse
rimaste scoperte. E ci mancava solo che la pioggia non arrivasse di
traverso sul palco?! La cosa va per le lunghe e la gente ormai è
assiepata sotto il tendone. Ancora problemi..Stavolta sono i volumi
a non andare ma finalmente si inizia. Qualche gracchiare qua e là
dovuto all'acqua ma le canzoni dei Sophia come al solito incantano
ricreando con candore una insolita immobile tranquillità stile
quadro impressionista. Forse anche troppa tranquillità visto
che la scelta delle canzoni mi è parsa fin troppo omogenea
e lineare. A discostarsi un po' ecco "Holidays are nice"
bellissima e vivace canzone poppeggiante, peccato solo venga interrotta
dalla puntigliosità di Robin che ferma tutti e se la prende
col mixerista..scena esagerata a mio giudizio, anche perché
sinceramente dei volumi sbagliati non se n'era accorto nessuno, o
quanto meno nessuno dopo tutta quell'attesa aveva voglia di fare il
menoso. Anche "Oh my love" singolo dell'ultimo disco "People
are like seasons" viene smussata e ripresa da capo causa fruscio
impossessatosi degli amplificatori.
Si è fatta mezzanotte e Sheppard prendendosela stavolta con
gli orari imposti dal comune annuncia senza tatto la fine del concerto..ovviamente
visto il ritardo con cui è iniziato si piglia qualche fischio
e viene costretto a tornare sul palco solo soletto con la sua acustica
per due splendide ballate della buonanotte con rimbocco delle lenzuola
a tutti.
Giuseppe Ponti, www.movimenta.com
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