Sophia - Jul. 11 '04: Ghost day festival, Varese (I)

Review 1
Toccherebbe ora alla band sensazione degli ultimi anni i Sophia. Ma Robin Proper-Sheppard e c. si fanno attendere decisamente più del dovuto, passa più di mezz'ora tra una prova e l'altra. La cornice è di quella da aspettarsi nei romanzi. In lontananza i lampi ed un temporale che si avvicina. E ovviamente in perfetto stile e orario arrivano le prime folate di vento. I Sophia temporeggiano e la crew pure, visto che cerca in qualche modo di coprire le casse rimaste scoperte. E ci mancava solo che la pioggia non arrivasse di traverso sul palco?! La cosa va per le lunghe e la gente ormai è assiepata sotto il tendone. Ancora problemi..Stavolta sono i volumi a non andare ma finalmente si inizia. Qualche gracchiare qua e là dovuto all'acqua ma le canzoni dei Sophia come al solito incantano ricreando con candore una insolita immobile tranquillità stile quadro impressionista. Forse anche troppa tranquillità visto che la scelta delle canzoni mi è parsa fin troppo omogenea e lineare. A discostarsi un po' ecco "Holidays are nice" bellissima e vivace canzone poppeggiante, peccato solo venga interrotta dalla puntigliosità di Robin che ferma tutti e se la prende col mixerista..scena esagerata a mio giudizio, anche perché sinceramente dei volumi sbagliati non se n'era accorto nessuno, o quanto meno nessuno dopo tutta quell'attesa aveva voglia di fare il menoso. Anche "Oh my love" singolo dell'ultimo disco "People are like seasons" viene smussata e ripresa da capo causa fruscio impossessatosi degli amplificatori.
Si è fatta mezzanotte e Sheppard prendendosela stavolta con gli orari imposti dal comune annuncia senza tatto la fine del concerto..ovviamente visto il ritardo con cui è iniziato si piglia qualche fischio e viene costretto a tornare sul palco solo soletto con la sua acustica per due splendide ballate della buonanotte con rimbocco delle lenzuola a tutti.
Giuseppe Ponti, www.movimenta.com
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